La viola di Danilo Rossi e la musica di Bach, Hindemith e Schubert

1 Marzo 2017

A soli 20 anni è diventato la più giovane prima viola alla Scala, chiamato nell’orchestra del glorioso teatro dal Maestro Riccardo Muti. Oggi, Danilo Rossi è uno dei più apprezzati violisti in Italia e all’estero e torna a Lucca, domenica 5 marzo (alle 17 all’Auditorium “L. Boccherini”), per il concerto inserito nel calendario della Stagione cameristica organizzata dall’Associazione musicale lucchese. Ad accompagnarlo al pianoforte sarà Simone Soldati.

In programma musica di Johann Sebastian Bach, Paul Hindemith e Franz Schubert. Del primo sarà proposta la Sonata in sol maggiore BWV 1027, pubblicata nel 1860, presumibilmente scritta per la viola da gamba, ma subito diffusasi in nelle trascrizioni per violino, viola e violoncello. Di Hindemith è stata scelta la Sonata per viola sola, op. 25 n. 1, composta in età giovanile e ispirata dalle impressioni di un viaggio in treno attraverso una Germania non ancora sconvolta dal nazismo, che qualche anno dopo lo costrinse a rifugiarsi con la famiglia prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti. A chiudere il concerto sarà la Sonata in la maggiore, D 821 “Arpeggione” di Schubert, scritta nel 1824 per quello strumento ibrido, l’arpeggione appunto, che ricordava la chitarra per numero di corde e forma e il violoncello per il modo di in cui veniva suonato. Lo strumento cadde presto in disuso e della Sonata non si seppe più niente fino al 1871, quando venne pubblicata nelle trascrizioni per violoncello, violino o viola, entrando presto nel repertorio classico di questi strumenti.