Diplomatosi al Conservatorio Cherubini di Firenze con il massimo dei voti e la lode e ottenuto in seguito il diploma di solista al Conservatorio di Rotterdam, Alberto Bologni deve la sua formazione al contributo di alcune fra le più celebrate tradizioni violinistiche europee: Sandro Materassi ha fatto da tramite con la scuola veneta di Giulio Pasquali e quella tedesco-ungherese di Jeno Hubay mentre Stephan Gheorghiu e Ilya Grubert gli hanno trasmesso gli insegnamenti della scuola russo-sovietica di Oistrack e Kogan.
Appassionato di arte, cinema e letteratura, la sua curiosità intellettuale lo ha reso uno dei violinisti più versatili della sua generazione. Alberto Bologni affronta infatti un repertorio solistico e da camera che affianca ai capolavori più noti rarità e riscoperte nonché una nutrita serie di composizioni di autori contemporanei, spesso a lui dedicate o da lui commissionate, esibendosi regolarmente nei maggiori centri italiani ed europei.
Autore del dialogo teatrale “Goldoni e Haydn ovvero dell’arte della conversazione”, de “Il violinista della regina Vittoria”, ha inoltre composto le cadenze ai concerti per violino di Mozart, Haydn, Viotti (n.22) e Paganini (n.1), nonché brani per violino solo, per pianoforte e per quartetto d’archi. Recentemente la Da Vinci Publishing ha pubblicato la sua revisione delle Études di Kreutzer. Di prossima pubblicazione per la Carocci la sua monografia sulle Quattro Stagioni di Vivaldi. Le sue registrazioni discografiche sono state molto apprezzate dalla stampa specializzata italiana e anglosassone.
È direttore del MaDAMM (master in direzione artistica e management musicale) di Lucca.
È titolare della cattedra di violino dell’ISSM Luigi Boccherini di Lucca e collabora regolarmente con alcune università statunitensi e inglesi .
Suona un Santo Serafino del 1734, ex Cesare Ferraresi.
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